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Nuvole 2014
Il dramma
in breve

Strepsiade, contadino perseguitato dai creditori, manda il figlio Fidippide a lezione di retorica da Socrate, che insegna come prevalere in ogni situazione nei dibattiti dialettici. Solo così, diventando cioè un abile parlatore, egli potrebbe dimostrare ai creditori del padre l’insussistenza delle loro pretese.
In un primo momento Fidippide rifiuta, costringendo il padre, ormai in età avanzata, a recarsi lui stesso al Pensatoio del filosofo. Sotto la guida del maestro, seduto su una cesta sospesa a mezz’aria, Strepsiade cerca di apprendere la potenza della parola nel Pensatoio. Invocate  da Socrate  compaiono 

quindi le Nuvole, divinità protettrici dei filosofi, che incoraggiano gli sforzi di Strepsiade.Ma a causa della sua stoltezza il contadino risulta essere un pessimo alunno, tanto da costringere Socrate a cacciarlo. Allora le Nuvole benevole gli consigliano di convincere il figlio: così, prima recalcitrante, Fidippide si decide a recarsi al Pensatoio, dove assiste alla gara oratoria tra il Discorso Migliore e il Discorso Peggiore. Attraverso un ragionamento sofistico, il Discorso Peggiore, personificazione delle nuove filosofie, avrà la meglio sull’altro, simbolo dell’educazione tradizionale.  In breve tempo Fidippide diventa uno studente modello e grazie a ciò che ha appreso nel Pensatoio riesce a liberare il padre dai creditori.  Questa felicità è però effimera: il figlio, ormai legato alle nuove dottrine, inizia a maltrattare Strepsiade; di fronte alle sue proteste il ragazzo gli dimostra la liceità del proprio comportamento. Allora Strepsiade accusa le Nuvole di averlo condotto a questo punto, ed esse gli rivelano che sempre puniscono chi ama le cattive azioni. Dunque Strepsiade, esasperato, decide di dare alle fiamme la scuola socratica, tra le grida spaventate dei discepoli. 

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Intervista a
Angelo Balascio,
Livio Arminio e Antonio Melillo  Melillo
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