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Coefore 2007
Il dramma in breve

offerte espiatrici sulla tomba di suo padre e lì incontra il fratello Oreste, accompagnato dal fido Pilade. Oreste è tornato per compiere la vendetta ordinatagli da Apollo, per uccidere gli assassini di suo padre. Infatti Agamennone, di ritorno dalla guerra di Troia, era stato ucciso dalla moglie, Clitemnestra, che ora regna sovrana su Argo con il suo amante Egisto. Con un inganno e l’aiuto della sorella, complice, Oreste viene accolto a palazzo, presentandosi sotto le mentite spoglie di uno straniero. Qui prima ucciderà Egisto e dopo consumerà il sofferto e terribile matricidio. Ma la storia ha radici più profonde: per arrivare a Troia Agamennone aveva dovuto, ad inizio viaggio, sacrificare sua figlia Ifigenia, sorella di Elettra e Oreste. Quindi anche Clitemnestra aveva agito contro il marito per vendicarsi della morte della figlia Ifigenia; tale vendetta, tuttavia, esige punizione. E un simile fato attende anche Oreste, l’ancestrale ciclo di sangue e di violenza continua: alla fine della  tragedia il matricida verrà perseguitato dalle Erinni, spaventose dee vendicatrici dei delitti. 

La tragedia eschilea occupa il secondo posto nell’unica trilogia, della letteratura greca del V secolo, fino ad oggi tramandata: l’Orestea. La narrazione riprende dal sepolcro del re Agamennone: Elettra, figlia di Agamennone, alla testa di uno stuolo di donne “portatrici di libagioni” - è il coro che dà appunto nome alle Coefore -, si reca un giorno a portare 

Intervista a
Antonio Procaccino
e Edmondo Lisena
 
Lo spettacolo
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