Eumenidi 2017
Il dramma
in breve
Eumenidi è l’ultima tragedia della trilogia Orestea di Eschilo.
Dopo aver commesso il matricidio, Oreste, inseguito dalle Erinni, divinità infernali della vendetta, si rifugia nel tempio di Apollo a Delfi, chiedendo aiuto e protezione al dio. La visione che la sacerdotessa del tempio ha di lui è terribile: è circondato dalle Erinni dormienti, che piangono sangue; entrato nel tempio, il dio lo esorta a raggiungere il santuario di Atena ad Atene, per espiare il suo peccato. Mentre Oreste si trova in viaggio, sotto la protezione di Apollo, appare il fantasma della defunta madre Clitennestra, che sveglia bruscamente le Erinni e le sprona a perseguitare il figlio. Esse, cacciate fuori dal tempio di Apollo, riprendendo l'inseguimento, raggiungono Oreste solo quando è già
già arrivato sull'acropoli ateniese: qui intonano un canto e minacciano di morte l'eroe. Ma appare la dea protettrice della città, Atena: sarà lei a trovare per Oreste la via per una più alta giustizia, istituendo un tribunale che giudichi dei reati di sangue, l'Areopago; il processo, che vede nelle Erinni l'accusa e in Apollo la difesa, è molto lungo e complesso, ma si conclude con la parità di voti e l'assoluzione di Oreste, perché a suo favore si ha il voto della stessa Atena. Le Erinni reagiscono con rabbia al verdetto, minacciando la città con morte e distruzione, ma vengono subito calmate da Atena, che le convince a trasformarsi in divinità della giustizia, Eumenidi, assicurando loro un culto in città. Le Eumenidi intonano quindi un canto per invocare la benedizione, la fertilità e la concordia per Atene, mentre i cittadini in corteo le accompagnano verso la loro nuova dimora sotterranea.