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Ecclesiazuse 2019
Il dramma
in breve

La situazione politica di Atene è da tempo degenerata. Le donne Ateniesi, allora,  guidate da Prassagora, decidono di travestirsi da uomini per prendere il potere durante l’assemblea e risollevare lo Stato, grazie alla loro saggezza. In quanto madri e amministratrici delle ricchezze nelle loro case, saranno certamente in grado di gestire la cosa pubblica meglio dei loro uomini. Nel bel mezzo di una notte, le donne, in segreto, rubano i  mantelli dei loro mariti e si recano verso la Pnice. Blepiro, marito di Prassagora, e un vicino si accorgono che le donne sono uscite di casa indossando i loro abiti e le loro calzature.   Arriva  poi   Cremete,  che 

informa Blepiro di aver visto nell'assemblea un bel giovane dalla pelle chiara (in realtà Prassagora travestita), che è riuscita a far passare la proposta di affidare alle donne il governo della città. Agli uomini non rimane che prenderne atto. Le donne tornano in scena esultanti per la vittoria conseguita: Prassagora inizia ad esporre il nuovo programma di governo, basato sulla comunanza dei mezzi di sostentamento ed un’equa distribuzione delle ricchezze. Inoltre, si stabiliscono delle norme anche sulla materia sessuale: saranno le donne a scegliere con chi unirsi e gli uomini dovranno giacere prima con quelle vecchie e brutte e poi con quelle giovani e belle. Le donne stabiliscono che tutto dovrà essere di tutti, dal denaro alla terra, sino ai figli. In tal modo, non ci saranno più debitori e creditori, ladri e derubati, adulteri e tradimenti. Questo “colpo di stato” sembra dar origine ad una società giusta ed equa. In realtà, con il discorso di Prassagora, vengono ribaditi  la condizione e il ruolo sociale della donna. Successivamente Cremete, deriso da un vicino, porta in piazza i beni per metterli in comune. Inoltre, le nuove delibere creano una situazione paradossale: un giovane, desideroso della sua giovane ragazza, diviene oggetto delle vogliose attenzioni di tre vecchie megere, che pretendono l’applicazione della legge e i suoi favori. Alla fine, un’aralda invita i cittadini ad un pranzo comunitario. Il banchetto pone fine ad una commedia letta in chiave fortemente attuale, che si pone come filo conduttore tra il passato e i nostri giorni.

Fotogallery
Intervista a
Maria Marandino,
Giusy Perrotti, Arianna Bellino
e Silvia Villani
Lo spettacolo
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