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Lisistrata 2008
Il dramma
in breve

non acconsentiranno alla pace. Nonostante i tentativi compiuti dagli uomini per dissuadere le donne dai loro propositi e il cedimento di alcune, le più combattive resistono, cercando, anzi, di provocare i loro mariti: in particolare, in una scena molto comica e piccante, Mirrina, moglie di Cinesia, provoca il marito con grande malizia, per lasciarlo alla fine insoddisfatto. Entra in scena un ambasciatore spartano, il quale annuncia che anche a Sparta la situazione è critica. Messi alle strette, gli uomini  non possono che arrendersi e così, con la maledizione di Lisistrata, Ateniesi e Spartani stipulano la pace. La commedia si conclude con il ritorno delle donne dai loro mariti, celebrato da un tripudio di canti e danze.

Commedia di Aristofane, rappresentata per la prima volta ad Atene nel 411 a.C, è il primo testo oggi noto che tratti dell’emancipazione femminile. Infatti, è qui presente una stretta e intelligente collaborazione tra le donne, che si dimostrano ben consapevoli delle loro possibilità di imporre la propria volontà sugli uomini. L’intento dell’autore non era però tanto quello di parlare di parità dei sessi, argomento impensabile per quei tempi, quanto di costruire un mondo “alla rovescia”, dove i sottomessi divengono i forti. Le donne greche, stanche della guerra che lacera ormai da anni le città di Atene e Sparta, decidono di appoggiare la causa dell’ateniese Lisistrata, letteralmente “scioglitrice di eserciti”, che propone loro lo sciopero dai rapporti  sessuali  finché  gli  uomini

Fotogallery
Intervista a
Roberta Fischetti,
Antonella Zarra e 
Orlando Mirra
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