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Troiane 1997
Il dramma
in breve

Troia, dopo una lunga guerra, è rasa al suolo. Gli uomini sono stati tutti uccisi, mentre le donne devono essere assegnate come bottino di guerra ai vincitori: Cassandra, Andromaca ed Ecuba, assegnate rispettivamente a Agamennone, Neottolemo e Odisseo, avranno una terribile sorte. La prima, invasata da Apollo, predice le disgrazie che attendono lei stessa e il re d'Itaca una volta tornati in Grecia.

Andromaca assiste alla morte di Astianatte, che i Greci decidono di assassinare per evitare che un giorno egli possa vendicare il padre. Ecuba, invece, reagisce con coraggio e fermezza, decisa a conservare intatta la propria  dignità di regina. In un secondo momento, Menelao dichiara di non considerare più Elena come sua sposa e intende farla giustiziare per vendicare tutti coloro che hanno sofferto o sono morti a causa sua. 

Elena nel suo discorso di autodifesa attribuisce agli dèi ogni responsabilità; Ecuba smentisce ad uno ad uno gli argomenti della donna. Dopo il suo discorso, Menelao conferma la sua decisione, una volta giunta in patria. 

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I due colpevoli della guerra di Troia, responsabili di dieci anni di massacri e della strage di molti innocenti, se ne vanno insieme verso un futuro che s'intuisce radioso. Infine, viene portato in scena il corpo di Astianatte morto, per rendergli gli onori funebri; Troia viene incendiata e le prigioniere si recano alle navi.

Fotogallery
Intervista doppia
a Giovanna Salzarulo e
Chiara Schiavone
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